Israele e Medio Oriente

La favola nera dei “coloni”

La stampa nazionale e internazionale, in questi giorni, come già in passato, sta bersagliando di critiche e false accuse gli ebrei di Hebron, definiti con disprezzo «coloni» od «occupanti». 

La città di Hebron, dopo Gerusalemme, è il posto più centrale per la storia ebraica di tutta la Terra d’Israele. Nella grotta di Macpela, comunemente nota come «Tomba dei Patriarchi», giacciono Abramo, la moglie Sara, il figlio Isacco, Giacobbe, sua moglie Lea e il figlio Giuseppe. 

Hebron, definita da Ben Gurion «sorella di Gerusalemme», in età antica, fu persino capitale del Regno di Israele. Davide visse nella città per sette anni dopo avervi ricevuto l’unzione di Re. Sebbene, nel corso dei secoli, sia stata conquistata da romani, arabi, franchi e turchi, gli ebrei l’hanno abitata ininterrottamente. 

Gli arabi, nel 1929, decisi a cancellare qualunque presenza ebraica dalla Palestina mandataria, scatenarono un pogrom passato alla storia col nome di «massacro di Hebron», che causò la morte di 67 ebrei. I sopravvissuti furono presto evacuati dalle autorità britanniche. Molti ebrei vi tornarono nel 1931, ma quasi tutti dovettero nuovamente fuggire allo scoppio delle rivolte arabe del 1936-39. 

Nel 1948 l’esercito della Giordania occupò Hebron e rase al suolo l’antico quartiere ebraico. In prossimità dei luoghi sacri dell’ebraismo furono edificate delle latrine e l’antica sinagoga di Abramo venne demolita. Solo al termine della guerra dei Sei giorni tra Israele e i paesi arabi, gli ebrei vi poterono tornare. Nel frattempo, alla periferia della città, venne fondato l’insediamento di Kiryat Arba. 

Gli ebrei, dunque, non hanno né «occupato» né «colonizzato» la città di Hebron, con la quale hanno sempre mantenuto un legame storico. Inoltre, la «sorella di Gerusalemme» è collocata nel distretto di Giudea e Samaria, noto anche come «Cisgiordania», la cui sovranità spetta allo Stato d’Israele.

Nel 1998, con l’approvazione del Wye River Memorandum, documento integrativo degli Accordi di Oslo, Hebron fu divisa in due zone: il settore H1, ossia l’80% della città, posto sotto la tutela dell’Autorità Nazionale Palestinese e il settore H2 sotto vigile controllo israeliano. Agli ebrei non è permesso entrare nell’area H1. 

I settecento ebrei tornati a vivere a Hebron sono, da decenni, vittime del terrorismo e dei cecchini arabi. I soldati israeliani schierati nella città di Abramo sono lì per proteggere i residenti ebrei, non per opprimere la popolazione araba, che consta di 200.000 individui. L’unica segregazione istituita a Hebron è quella degli ebrei. 

I mass media, in preda al solito pregiudizio anti-israeliano, quando non proprio anti-ebraico, continuano a ripetere la menzogna dei «coloni», che altro non sono se non i legittimi abitanti di Hebron. 

 

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