Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

La Gran Bretagna vieta il BDS: boicottare Israele sarà reato

In Gran Bretagna, enti pubblici, consigli comunali, amministrazioni locali, associazioni studentesche che ricevono finanziamenti pubblici non potranno più fare campagna per il boicottaggio dei prodotti israeliani. E’ infatti allo studio la proposta di rendere reato penale la propaganda in favore del boicottaggio di beni e servizi provenienti da Israele, perlomeno se promossa da soggetti pubblici.
Nel Regno Unito gli esempi non mancano: il consiglio comunale di Leicester, città che conta poco meno di 300.000 abitanti resa quest’anno famosa dalle gesta della squadra locale allenata dall’italiano Claudio Ranieri, nel 2014 aveva deciso di mettere al bando tutti i prodotti “made in Israel”. Influente, da questo punto di vista, l’incremento di abitanti di fede musulmana, che attualmente rappresentano più del 15% della popolazione di Leicester.

Il movimento anti-israeliano BDS (Boicottaggio, Disinvestimenti, Sanzioni) gode in effetti di ottima salute nel Regno Unito, tanto da costringere il governo in carica a correre ai ripari. Secondo fonti governative, le continue adesioni alle iniziative del movimento BDS, complice anche una propaganda martellante svolta da enti pubblici e associazioni che ricevono soldi pubblici, potrebbero “minare le relazioni tra comunità, avvelenare e polarizzare il dibattito ed alimentare l’antisemitismo”.
Questo spiega la scelta del governo Cameron, che nei prossimi giorni vieterà ufficialmente il sostegno al boicottaggio anti-israeliano. Una decisione non ancora ufficiale ma già trapelata e riportata dagli organi di stampa del Regno Unito e di Israele. Sono ancora da decidere tempi e modi del divieto, ma il bando del governo è fuori discussione.

Le critiche non sono mancate, soprattutto da parte delle organizzazioni che promuovono il Bds e del principale partito d’opposizione, quello laburista. E’ stato il leader dei Labour, Jeremy Corbyn, già noto per le sue posizioni anti-sioniste più volte espresse, il principale e più feroce oppositore della decisione di Downing Street. Secondo Corbyn “i cittadini hanno il diritto di eleggere rappresentanze locali in grado di prendere decisioni autonome dalle scelte del governo centrale, comprese quelle che riguardano gli investimenti o l’acquisto di beni e servizi considerati non etici.”

“Il bando che il governo di Londra si prepara ad approvare avrebbe messo fuori legge tutte le proteste della società civile contro il Sudafrica dell’apartheid. Il governo impone le politiche del Partito conservatore agli organi amministrativi locali” ha continuato Corbyn.

Assai poco opportuno l’ennesimo accostamento al Sudafrica dell’apartheid, vero cavallo di battaglia delle posizioni antisioniste che trovano nel movimento Bds la maggiore espressione. Che a Corbyn piaccia o no, l’annuncio della nuova misura di legge avverrà molto probabilmente già questa  settimana, in occasione della visita in Israele di Matt Hancock, ragioniere di Stato di David Cameron.

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