Islam e Islamismo

L’attentato di stamattina nella Spianata delle Moschee | di Angela Polacco Lazar

Um-El- Fahem è una città araba israeliana della valle di Izreel nella quale vivono 60.000 persone. Da questa cittadina e da una sola, nota, hamula (famiglia tribale) sono usciti i tre terroristi che muniti di mitragliette, pistola e coltello hanno ucciso i due poliziotti israeliani e ferito un terzo, addetti all’ordine pubblico, questa mattina dentro la Spianata delle Moschee, non tanto lontano dal varco che conduce alla Porta dei Leoni.
Dal momento che già girano inesattezze, commenti e informazioni scorrette meglio fare un po’ di chiarezza.
Il grave attentato è avvenuto dentro la Spianata intorno alle h 7.30, a sparare e sconsacrare il luogo sono stati i terroristi, musulmani, non certo chi è preposto all’ordine e alla sicurezza del luogo sacro.

Lo Status Quo fin dal 1967 è mantenuto da Israele nei confronti della Giordania, quindi anche nei confronti del mondo islamico che si riferisce alla sacralità delle Moschee. La particolare sensibilità religiosa della Spianata (Monte del Tempio), obbliga un severo controllo riguardo alle visite , orari ecc.
Oggi tutte le autorità israeliane preposte sono occupate nelle indagini per verificare come abbiano fatto i tre terroristi ad avere le armi che hanno usato e se queste armi siano state nascoste nell’area, se c’è collaborazione o meno con le autorità del Waqf.
Questo è il motivo della chiusura oggi, venerdì, della Spianata e l’annullamento della preghiera collettiva sul posto.
Non si era verificato da anni un episodio di tale gravità.
La cosa più eclatante è l’assoluto silenzio delle autorità religiose islamiche che fino ad ora non hanno esecrato il fatto e la reazione degli abitanti di Um-El-Fahem, più preoccupati dalle conseguenze economiche che causerà questo attentato – gli israeliani che interromperanno gli scambi commerciali per sdegno e paura – che dalla gravità dell’attentato.
A Um El Fahem risiede lo Sceicco Raed , capo del movimento islamico del Nord d’Israele, movimento radicale che diffonde con veemenza l’incitamento all’odio, falsità del tipo “le moschee sono in pericolo” e arma di fatto quei giovani che attraverso accoltellamento, investimenti e uso d’armi, seminano terrore da due anni, spesso anche affascinati dall’idea dello Stato Islamico.
I tre terroristi sono già definiti martiri ed eroi e a Gerusalemme alcune autorità religiose islamiche, tra loro il Mufti dei palestinesi, non menzionano l’attentato ma chiamano a raccolta tutti i fedeli, incitando ad entrare in massa nella Spianata per “difendere El Aqsa”.
Questi sono i fatti.
La fotografia in basso mostra il pianto di un poliziotto israeliano mentre un arabo e un israeliano paramedico presta soccorso ad uno dei due giovani poliziotti rimasti uccisi. Si riconosce benissimo il posto: la Spianata e il varco nord della Cupola della Roccia.

Di: Angela Polacco Lazar

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