Islam e Islamismo

Le Wonder Women Usa che combattono il fondamentalismo islamico

In Italia c’è stata Oriana Fallaci, ex partigiana bollata come “fascista” e “islamofoba” da chi non ha apprezzato le forti prese di posizione contro l’ideologia islamista soprattutto dopo gli attentati dell’11 settembre.
Una donna di sinistra tacciata improvvisamente di essere una “neocon” per aver osato esprimere quello che pensava sul presente e sul futuro, come ha sempre fatto in tutta la sua vita. In gioventù ha combattuto contro il nazifascismo, più avanti con gli anni, sia pur divorata dal male che poi l’ha uccisa, ha continuato a farlo. Peccato che il nazisfascismo che combatteva negli ultimi anni della sua vita non fosse più quello “ariano” ed europeo, ma si celasse dietro un’ideologia che a sua volta usava e usa religione e libri sacri come paravento. Troppo, per i politicamente corretti che associano Islam e islamismo ai concetti di “tolleranza”, “inclusione”, “libertà di culto”.
Oriana Fallaci era diventata una “traditrice”, una che “istiga all’odio per vendere libri”, che “ha perso il lume della ragione a causa della malattia”. Queste ed altre ingiurie ha dovuto subire colei che oggi è addirittura giudicata una “veggente”. Non prevedeva il futuro e non aveva poteri occulti, Oriana Fallaci. Semplicemente, raccontava ciò che vedeva e che gli altri fingevano di non vedere.

Vita dura, in Italia, per le fustigatrici del politicamente corretto. Ma la scrittrice fiorentina, rimpianta, non è sola. Anche gli Stati Uniti hanno le loro Oriana Fallaci: Pamela Geller e Brigitte Gabriel.
Sono determinate, grintose, audaci. Non hanno vita facile, come non l’aveva Oriana in Italia. Su di loro pendono accuse non proprio leggere: da quella di aver creato una sorta di “industria islamofoba” per arricchirsi a quella di dispensare odio e razzismo per un briciolo di fama. In realtà Pamela Geller e Brigitte Gabriel si sono ritagliate il loro spazio, ma hanno dovuto sgomitare e meritarsi la giusta considerazione tirando fuori le unghie e i giusti argomenti.
Innegabilmente affascinanti, Pamela Geller e Brigitte Gabriel incarnano tra le altre cose l’accattivante ruolo delle donne occidentali ed emancipate che combattono anche per i diritti delle musulmane, nell’immaginario collettivo invece sottomesse e ancora lontane dall’agognata parità.
Come le soldatesse dell’Idf e le peshmerga curde, le donne fustigatrici dell’Islam creano un certo consenso e attirano simpatie, aiutate da una ovvia consapevolezza del loro fascino. Probabilmente anche da un clima ostile nei confronti dell’Islam, dovuto ai recenti fatti di cronaca.

Pamela Geller e Brigitte Gabriel sono ospiti fissi dell’emittente Fox News, a completare un trio composto anche da Robert Spencer. Fondatore dell’Osservatorio sulla Jihad (Jihad Watch), Spencer è uno dei più agguerriti e temibili polemisti anti-islamisti in circolazione, capace di recitare a memoria l’intero Corano.

pamelageller-300x268Pamela Geller è in prima linea da anni nella critica all’Islam ma anche nella difesa di Israele. Di famiglia ebraica, ha costruito la sua fama soprattutto sui social media, dopo aver fondato il blog “Atlas Shrugs” nel 2004.
Nel 2006 ha raggiunto l’apice della notorietà ripubblicando le vignette satiriche su Maometto del quotidiano danese Jyllands-Posten. Sostiene di voler fermare “l’Islamizzazione degli Usa” e lottare contro “la Shari’a strisciante”. Liberista in economia, anti-obamiana convinta, favorevole ad aborto e matrimoni gay, ha fatto recentemente parlare di sé per aver organizzato un concorso di vignette su Maometto che stava per costarle la vita: lo scorso maggio, in Texas, la polizia ha sventato un attentato pianificato contro di lei proprio in occasione di quell’evento. Sono morti, invece, solo i due attentatori, che hanno avuto la peggio nello scontro a fuoco con gli agenti.
Le feroci prese di posizione contro l’Islam le sono valse la definizione di “blogger fanatica” da parte dei detrattori, alcune foto che la ritraggono in costume da bagno e in straripante forma fisica nonostante i quasi 60 anni di età sono invece molto probabilmente servite a far aumentare la schiera di fan. Al di là dell’avvenenza e del fascino, le sue sferzate contro quello che lei ritiene essere “politicamente corretto” e “lassismo occidentale” sono autentici ceffoni.

brigitte-gabriel-Brigitte Gabriel, giornalista di origini libanesi, è meno famosa di Pamela Geller al di fuori dei confini statunitensi, ma altrettanto severa sull’Islam, che considera la vera causa dell’arretratezza dei Paesi arabi e del terrorismo.

Di famiglia cristiana maronita, ha scritto due libri sull’Islam molto popolari negli Usa.

Per lei parla un video che ha ottenuto migliaia di condivisioni sui social network

Durante un convegno organizzato dalla Heritage Foundation sui fatti di Bengasi del 2012, una studentessa musulmana prende la parola e dice alla Gabriel che nel mondo esistono più di un miliardo di musulmani e che non tutti sono jihadisti.
Brigitte Gabriel replica in modo sferzante: 
Certo che la maggioranza dei musulmani non è estremista. Perché dovremmo preoccuparci di 180-300 milioni di musulmani estremisti? 
Sono gli estremisti che uccidono e sono sempre stati gli estremisti a influenzare le cosiddette maggioranze pacifiche dopo aver preso il potere. E’ stato così in Germania durante il nazismo, in Cina durante la Rivoluzione culturale, in Urss durante il comunismo. Le maggioranze pacifiche sono sempre state irrilevanti quando gli estremisti hanno preso il potere. Durante l’11 settembre, negli Usa, c’erano un milione e trecentomila musulmani, ma ne sono bastati 19 per mettere il paese in ginocchio. E tu vieni qui a parlarmi della maggioranza musulmana pacifica? E’ arrivato il tempo di mettere il politicamente corretto nel posto che gli appartiene. Nel bidone della spazzatura“.
Applausi scroscianti.
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