Israele e Medio Oriente

Lo spionaggio degli Usa sul nucleare iraniano: così Obama intercettava le conversazioni di Netanyahu

Sta destando scalpore, non solo in Israele, la notizia riportata oggi dal Wall Street Journal, secondo cui la Casa Bianca avrebbe dato mandato alla NSA (l’Agenzia governativa per la Sicurezza Nazionale degli USA) di intercettare le conversazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e alti funzionari dello stato ebraico, all’inizio di quest’anno, con l’obiettivo di prevenire le possibili mosse israeliane finalizzate a contrastare l’accordo sul nucleare iraniano, osteggiato fino all’ultimo da Israele. Nonostante la promessa di limitare le intercettazioni delle conversazioni dei leader stranieri, gli Usa avrebbero quindi deciso di tentare con ogni mezzo di ostacolare la campagna israeliana contro il nucleare iraniano.
Il Wall Street Journal cita come fonti alti funzionari Usa, sia attuali sia non più in servizio. 

Contattata dall’agenzia AFP, la Casa Bianca non ha smentito, sottolineando però l’importanza degli stretti legami tra Usa e Israele. L’ambasciata israeliana ha invece rifiutato di commentare.
Le intercettazioni sarebbero state finalizzate a scoprire come si stessero muovendo le autorità israeliane e gli ebrei statunitensi per portare a termine una campagna di opposizione all’accordo sul nucleare iraniano, firmato lo scorso luglio dall’Iran e altre sei potenze mondiali.
Secondo il rapporto, la Casa Bianca avrebbe appreso se e come Netanyahu e i suoi consiglieri si stessero muovendo per apprendere dettagli dei negoziati Usa-Iran, tentare di sabotare i colloqui e coordinare contromisure di concerto con le comunità ebraiche americane contrarie all’operazione. Inoltre, Netanyahu avrebbe chiesto ai membri indecisi del Congresso americano come avrebbe potuto convincerli a votare contro l’accordo.

Lo sforzo israeliano non è andato a buon fine: a settembre il Congresso ha votato contro, ma i voti contrari non erano abbastanza per poter evitare un veto del presidente Obama.
Già ad ottobre, il Wall Street Journal aveva riferito che la Casa Bianca aveva fatto spiare basi aeree e conversazioni segrete tra alti funzionari israeliani nel 2012, a causa del timore che Israele decidesse di attaccare impianti nucleari iraniani. Addirittura, dopo aver scoperto attività aeree israeliane sull’Iran, Washington avrebbe fatto inviare una portaerei in Medio Oriente. Allo stesso tempo, l’intelligence Usa monitorava le conversazioni per capire se il governo di Israele fosse a conoscenza degli incontri segreti in Oman tra i diplomatici di Usa e Iran.


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