Israele e Medio Oriente

Nel cuore di Gerusalemme torna alla luce il “teatro perduto”

Una nuova scoperta archeologica aggiunge un tassello alla storia della colonia romana di Aelia Capitolina, come fu ribattezzata Gerusalemme sotto l’imperatore Adriano. Un antico teatro e otto corsi di pietra, sepolti sotto 8 metri di terra e detriti, sono emersi dopo 1700 anni, durante una campagna di scavi condotta dalla IAA (Israel Antiquities Authority) – l’Autorità israeliana per le antichità – insieme a volontari sotto l’Arco di Wilson (così detto dal nome del suo scopritore), quel che resta di un antico ponte in pietra che collegava il Tempio al centro della città di Gerusalemme.

Il rinvenimento è stato reso noto il 16 ottobre scorso dall’Autorità israeliana per le antichità nel corso di una conferenza stampa. Secondo gli archeologi della IAA Joe Uziel, Tehillah Lieberman e Avi Solomon, si tratta di una scoperta sensazionale e fortuita, perché di fatto il team stava eseguendo degli scavi alla base del Kotel, il Muro Occidentale: “Non immaginavamo che ci si aprisse davanti agli occhi una finestra sul mistero del teatro perduto di Gerusalemme. (…) Non vi è dubbio che quanto stiamo portando alla luce nei pressi del Muro Occidentale e dell’Arco di Wilson sono ritrovamenti entusiasmanti e importanti per la comprensione di Gerusalemme, ma la scoperta di questa struttura teatrale è stata un colpo di scena”.

Di fatto, è la prima struttura pubblica romana ad essere stata trovata in città ed è relativamente piccola – con circa 200 posti – rispetto ai teatri romani già noti, come quelli di Cesarea, Beit Shean o Beit Guvrin. Inoltre, si trova sotto una copertura, l’Arco di Wilson, e questo fa pensare che fosse ciò che veniva chiamato ‘odeon’, ossia una struttura destinata alle audizioni e recite musicali. In alternativa, si potrebbe trattare di un ‘bouleuterion’, una sala del consiglio, ossia un luogo in cui si riuniva il consiglio cittadino della colonia romana di Aelia Capitolina.

È dalla seconda metà del XIX secolo che archeologi e studiosi sono in cerca di edifici pubblici menzionati dalle fonti storiche. Soprattutto i teatri. Di strutture come questa ne parlava Giuseppe Flavio negli scritti del periodo del Secondo Tempio e vi è traccia nei documenti storici dell’epoca successiva alla distruzione del Secondo Tempio, quando Gerusalemme divenne la colonia romana di Aelia Capitolina. Molte teorie sono state avanzate in merito all’ubicazione di questi complessi, ma erano prive di fondamento archeologico. Fino a quest’ultima scoperta.

Dopo il 70 e.v., anno in cui il Tempio fu distrutto dalle legioni romane dell’imperatore Tito, Gerusalemme fu ribattezzata Aelia Capitolina dall’imperatore Adriano, che la fece ricostruire intorno al 130 e.v.  Secondo gli archeologi della IAA, il teatro scoperto fu probabilmente costruito in quel periodo, ma rimase incompiuto, come mostrano le scalinate non del tutto intagliate, e non entrò mai in funzione. Le ragioni di questo sono sconosciute, ma potrebbero essere collegate a un evento storico significativo, forse la rivolta ebraica guidata da Simeone Bar Kochbà (132-135 e.v.) contro l’Impero Romano e repressa nel sangue.

I risultati di questa scoperta saranno presentati al pubblico nel corso di una conferenza intitolata ‘Nuovi studi nell’Archeologia di Gerusalemme e dintorni’ che si terrà alla Hebrew University. La conferenza celebrerà 50 anni di archeologia dalla data dell’unificazione della città. Il rabbino del Kotel e dei Luoghi sacri Shmuel Rabinovitch ha affermato che “di tanto in tanto le straordinarie scoperte archeologiche permettono alla nostra generazione di toccare con mano la storia antica del nostro popolo e del patrimonio ebraico e la sua profonda connessione con Gerusalemme”. Israel Hasson, direttore generale della IAA, ha annunciato che l’Israel Antiquities Authority sta lavorando a un progetto nazionale finalizzato a svelare l’antica Gerusalemme e che è già stato approvato dal governo. “La sorprendente scoperta”, spiega Hasson, “rafforza l’importanza di espandere gli scavi archeologici in questa regione”. Ciò che accadde sul Monte del Tempio dal momento della distruzione del Secondo Tempio fino all’instaurazione del governo musulmano è uno degli enigmi che gli archeologi dovranno risolvere.

Photo Credit: Yaniv Berman/Israel Antiquities Authority

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