Elementi di propaganda

Pallywood, l’infaticabile fabbrica palestinese della menzogna

I residenti arabi di Giudea, Samaria e Gaza, che si identificano come «palestinesi», e coloro che li sostengono in Occidente, hanno il brutto vizio di fabbricare e mettere in circolazione foto e video fasulli, decontestualizzati e parziali, nel tentativo di promuovere una narrativa perniciosa, che descrive gli arabi-palestinesi come vittime innocenti della brutale violenza degli «occupanti» ebrei. 

Le foto sono spesso ritoccate con Photoshop o, più semplicemente, prese da altre zone di guerra senza alcun legame con Israele. I video, molto spesso, sono il prodotto di elaborate rappresentazioni teatrali, a uso e consumo dei terzomondisti europei e americani. 

Si va da un uomo, presumibilmente ferito, che viene portato via dagli astanti, solo per riapparire più tardi, nel medesimo servizio giornalistico, illeso, mentre si allontana sulle sue gambe https://youtu.be/kvaUmIB87-M?si=wGlOinZTTUPX4cfF fino a un gruppo di persone che, travestite da soldati israeliani, fingono di calpestare un bambino arabo https://legalinsurrection.com/2011/06/more-pallywood/ Questa pratica vergognosa e disonesta è stata soprannominata «Pallywood», ossia la Hollywood palestinese della sofferenza inscenata e posticcia. Si tratta di un’industria cinematografica oscena, che ha come solo scopo la demonizzazione mondiale dello Stato d’Israele. 

Uno dei casi più eclatanti e moralmente disgustosi di Pallywood riguarda la vicenda, straziante, di Mohammed al-Farra, un ragazzo di Gaza nato con una rara malattia genetica, che ha reso necessaria l’amputazione delle braccia e delle gambe. I suoi genitori, due «vittime» secondo la narrativa dominante, lo hanno abbandonato alle cure del nonno, che, spinto dalla disperazione, ha contattato le autorità sanitarie dello Stato ebraico per chiedere assistenza. Gli israeliani, sempre solleciti nei confronti di chi soffre, hanno trasferito il bambino all’ospedale di Tel Hashomer, un quartiere della città di Ramat Gan, dove ha ricevuto cure mediche gratuite, totalmente coperte da un’attività di raccolta fondi israeliana.

L’estremista Mohammed Omer, un falsario antisemita venerato dalla Sinistra radicale, autore di articoli per organi di stampa antisionisti come AlJazeera ed Electronic Intifada, pubblicò una foto del ragazzo sul suo profilo Twitter accompagnata dalla seguente didascalia: «Una delle ultime vittime della guerra di #Gaza. Ricorda quei bambini». Omer, una volta smascherato, cancellò il tweet, ma non prima di aver scatenato migliaia di reazioni di odio e indignazione verso Israele. Un vero e proprio pogrom elettronico.  

Pallywood è un’attività insidiosa e subdola, che produce false accuse non dissimili da quelle storicamente mosse al popolo ebraico: uccidere bambini o avvelenare i pozzi d’acqua. I manovali della propaganda anti-israeliana usano, in modo cinico e spregiudicato, soprattutto foto e video riguardanti bambini e neonati, nel tentativo di fare presa sull’opinione pubblica occidentale. In rete si trovano immagini di bambine con la dermatite presentate come «vittime di bombe al fosforo bianco», oppure foto di corpi di bambini deceduti a causa di terremoti spacciati per «martiri» delle offensive della Israeli Air Force. 

Palestinesi e filopalestinesi amano sfruttare il dolore e la disperazione dei profughi siriani, ripetutamente fatti passare per vittime del «regime coloniale» d’Israele. Tra i vari casi, quello dell’undicenne siriana Aya, la cui foto, nel 2017, è finita sulle pagine social dell’UNRWA (l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi), che la presentavano come vittima dell’«occupazione della Cisgiordania».

Per ironia della sorte, coloro che criticano Israele per i presunti infanticidi commessi  a Gaza o nei famigerati «Territori», non sembrano preoccuparsi dei crimini contro l’infanzia commessi dai terroristi arabo-islamici. L‘Institute for Palestine Studies ha pubblicato un rapporto dettagliato sul fenomeno dei tunnel di Hamas a Gaza nell’estate del 2012, riferendo che la costruzione dei suddetti tunnel ha provocato un gran numero di morti tra i bambini, almeno 160 https://www.palestine-studies.org/en. Hamas, infatti, utilizza i fanciulli come schiavi per costruire le gallerie sotterranee con cui tenta di entrare in Israele.  

Pallywood, in questi giorni, ha ripreso a funzionare a pieno regime, attribuendo a Israele, senza prova alcuna, la responsabilità di un missile caduto in prossimità di un ospedale a Gaza. Il fronte globale del sostegno al terrorismo non ha bisogno di prove concrete. La verità è sempre stata calpestata dai movimenti totalitari e dai fanatici di ogni risma. Pallywood è un’impresa degna del principale propagandista di Hitler: Joseph Goebbels. 

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