Jewish Lifestyle

Purim: una bella storia per una grande festa

Purim può essere riassunto in questo modo: “Hanno cercato di ucciderci, abbiamo vinto, quindi vediamo di mangiare!”
Naturalmente, la vera storia è un po’ più complessa, ma il fatto semplice è che, per gli ebrei che amano cucinare e mangiare, questa festa è una delle preferite.
In poche parole, la storia che sta dietro la festa del Purim, che quest’anno inizia oggi, riguarda un re persiano, il suo primo ministro Haman (il cattivo) che voleva cacciare gli ebrei e il leader della comunità ebraica di nome Mordecai.
In sostanza, Mordecai e la sua figliastra Ester, che divenne la regina (dei buoni), hanno salvato il loro popolo. Ci dedichiamo più diffusamente all’aspetto culturale del Purim in un articolo a firma Niram Ferretti.

Il divertimento che va di pari passo con la celebrazione del Purim non può essere esagerato e sguaiato ma cela una riflessione. Eventi e tradizioni includono alla lettura della storia del Purim la partecipazione attiva del pubblico con rumori che attutiscono il nome del cattivo ciascuna delle 54 volte in cui è menzionato.
Poi c’è il cibo. Il libro di Ester raccomanda che i celebranti pratichino la carità e generosità (che nella storia ha contribuito a salvare gli ebrei dal pericolo) aiutando coloro che sono meno fortunati grazie alla realizzazione e donazione di cestini alimentari chiamati Mishloach Manot.
Poi, naturalmente, ci deve essere una festa per celebrare la vittoria.
Per gli adulti esiste anche un simpatico divieto a bere il vino fino al punto di non essere in grado di ricordarsi la differenza tra i nomi del cattivo (Haman) e del buono (Mordecai) nella storia. Bisogna fermarsi prima.

Secondo un esperto di cucina kosher, Joan Nathan, la donazione di cesti alimentari rende il Purim un modo maggiormente piacevole e soddisfacente per trascorrere le vacanze in famiglia con i propri figli.
Nathan ha raccontato che i cesti regalo spesso includono frutta e dolci da forno in abbondanza, che tradizionalmente vengono preparati per consumare la farina della famiglia prima dell’inizio della Pèsach (quando i dolci da forno sono limitati). Molte famiglie ebraiche, rivela Nathan, hanno nel periodo del Purim uno slancio frenetico simile a quello dell’improvvisazione di biscotti in vista del Natale.

Ovviamente, si fa notare, questa può essere un’attività all-inclusive di famiglia, ma visto che i dolci da forno sono preparati per essere regalati, è l’occasione per insegnare ai bambini a pensare agli altri piuttosto che a se stessi.
A Nathan piace molto l’intero processo di fabbricazione a mano e donazione dei cesti regalo, ma per coloro che sono impossibilitati a prepararli da casa ci sono sempre modi più semplici per procedere.
A New York, Moshe Morrison, direttore della catena di supermercati di alimenti kosher Fairway Markets, potrebbe apprezzarlo. Morrison, che proviene da una famiglia in cui entrambi i genitori lavoravano nel settore alimentare, assicura che i suoi clienti possano trovare alimenti in abbondanza per i regali di Purim.
Secondo Morrison, alcuni degli articoli più popolari per i cesti regalo di Purim comprendono i dolciumi al sesamo, il dolce halva, i cioccolatini di marca Elite (una delle preferite in Israele), e, naturalmente, Hamantashen, un biscotto ripieno di forma triangolare per rappresentare (a seconda delle interpretazioni) sia le orecchie sia il cappello a tre punte di Haman (il cattivo).

Se vi piacciono, ecco un esempio di biscotto Hamantashen facile e divertente da preparare da casa

Biscotto Hamantashen all’arancio e seme di papavero

-1 tazza di zucchero a velo
-2,25 tazze di farina
-La punta di un cucchiaino di sale
-2 tuorli d’uovo
-200 grami di burro, tagliato in piccoli pezzi e ammorbidito
-la scorza grattugiata di 1 arancia grande
-170 grammi di ripieno di semi di papavero
-1 uovo grosso, sbattuto

Usando un frullatore unite lo zucchero a velo, la farina, il sale, i tuorli, il burro e la scorza d’arancia fino ad ottenere una pasta omogenea.
Togliete l’impasto dal frullatore e avvolgetela in una pellicola.
Mettete in frigo per almeno 2 ore o fino a 1 giorno.
Scaldate il forno a 180 gradi.
Spolverate leggermente una superficie di lavoro pulita con la farina.
Togliete la pasta dal frigo e stendetela con uno spessore di mezzo centimetro.
Tagliate la pasta in cerchi di 6 cm di diametro.
Usate la punta delle dita per inumidire il bordo di ogni cerchio con acqua.
Mettete 1 cucchiaino di ripieno di semi di papavero al centro di ogni cerchio.
Date una forma triangolare ai biscotti piegando i lati sul ripieno, lasciando il centro scoperto e pizzicando insieme i tre angoli.
Mettete i biscotti sulle teglie preparate.
Spennellate le parti esterne dei biscotti con l’uovo sbattuto.
Cuocete fino a quando i bordi saranno leggermente dorati, per circa 15 minuti.
Lasciate raffreddare

Dall’inizio alla fine: 2 ore e 40 minuti (40 minuti attivi)
Servire: Confeziona circa 30 biscotti
Informazioni nutrizionali per biscotto: 130 calorie, 60 calorie da grassi (49% delle calorie totali), 7 grammi di grassi (4 grammi saturi, 0 grammi grassi trans), 35 milligrammi di colesterolo, 15 grammi di carboidrati, 2 grammi di proteine, 0 grammi di fibre e 10 milligrammi di sodio

Ripieno di semi di papavero:
Per il ripieno:
250 g di semi di papavero
25 g di noci sbriciolate
25 g di uva sultanina
25 g di arancia candita tagliata a cubetti
1/4 di burro (sciolto e raffreddato)
5 uova (dividere il bianco dal rosso)
1 bicchiere di zucchero a velo
glassa di zucchero
Elaborazione: mettere i semi di papavero in un colabrodo e scottarli con acqua bollente, scolarli e farli raffreddare un po’.
Frullare per qualche minuto.
Aggiungere le noci sbriciolate, l’uva sultanina, l’arancia candita tagliata a cubetti, il burro sciolto e raffreddato
Montare i tuorli d’uovo con lo zucchero a velo e, a parte, montare gli albumi a neve e mescolare tutto con il resto del ripieno (frullare solo i semi di papavero e mescolare tutto il resto con il cucchiaio).

Tradotto da CJonline

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