Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

Quella kefyah all’Assemblea Generale dell’Onu

Mercoledi scorso l’ONU ha celebrato la Giornata della solidarietà col popolo palestinese, e per l’occasione il presidente dell’Assemblea Generale, Peter Thomson delle Fiji, si è decorato le spalle con la bandiera palestinese e la kefyah. Se qualcuno si domanda con quali altri popoli l’ONU celebri la propria solidarietà, la risposta è:nessuno. Non con il popolo del Tibet, non con quello ucraino, non con quello siriano, non con quello curdo, non con quello armeno…quelli, all’ONU, come sappiamo, contano ben poco e non interessano a nessuno.
Ma l’Assemblea Generale non si è limitata a questa scenografica giornata di blabla. Ha anche lavorato.
Appunto, ha approvato – e chi poteva dubitarne? – sei risoluzioni contro Israele. Le elenchiamo:
1)Il Comitato per l’esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese è stato richiesto di mobilitare il sostegno internazionale al popolo palestinese; per inciso, questo è l’unico e solo comitato dell’Assemblea Generale che abbia una sola finalità
2) La Divisione per i diritti palestinesi facente capo alla segreteria delle Nazioni Unite dovrà intensificare la propria attività di propaganda a favore della causa palestinese mediante convegni internazionali ed altre iniziative mediatiche
3) Al Programma speciale di informazione sulla questione palestinese facente capo al Dipartimento dell’informazione pubblica della segreteria dell’ONU si affida l’incarico di promuovere missioni giornalistiche “nei territori palestinesi occupati, incluse Gerusalemme ed Israele” nel 2017 e 2018
4) Si chiede il rispetto per i luoghi santi, in particolare Haram al-Sharif – il Monte del Tempio nella versione araba – ed esprimendo preoccupazione per provocazioni ed incitamenti all’odio si fanno riferimenti al terrorismo, senza però indicarne i responsabili
5) Si tratta di una risoluzione che praticamente ricalca la numero 4, ma riferendosi alla sola città di Gerusalemme usa un linguaggio estremamente duro nei confronti di Israele
6) Questa risoluzione esprime la profonda preoccupazione per il fatto che Israele non si è ancora ritirato dalle alture del Golan siriano, che invece dovrebbe essere restituito alla sovranità della Siria.
Queste sono 6 delle 20 risoluzioni contro Israele che in questa sessione, come negli anni passati, l’Assemblea Generale dell’ONU approva. L’elenco degli stati che l’ONU critica per come i governi opprimono i loro popoli è molto eloquente; nella sessione 2016-2017 le condanne sono state: zero contro l’Afghanistan, zero contro la Repubblica Centro Africana, zero contro la Cina, zero contro Cuba, zero contro il Congo, zero contro la Libia, una contro la Corea del Nord, zero contro il Pakistan, una contro la Russia, zero contro l’Arabia Saudita, zero contro il Sudan, una contro la Siria, zero contro la Turchia, zero contro il Venezuela, una contro l’Iran, zero contro l’Iraq, e 20 contro Israele.
Come possiamo meravigliarci se poi sulla stampa compaiono articoli che falsano la realtà? L’Independent, ad esempio, ha pubblicato la foto di una cassetta di mele del Golan descrivendola come fosse la prova documentata dello sfruttamento israeliano dei poveri arabi del Golan abusivamente occupato. Purtroppo per il giornale, sulla foto si legge in ebraico la scritta Abu Jabal, e viene indicata la cittadina drusa di Madjal Shams come luogo di coltivazione e raccolta di quelle mele.
Non basta: l’Autorità Palestinese ha già avviato quella che sarà la sua prossima campagna per delegittimare Israele ed annullare il principio dell’autodeterminazione dei popoli, al quale i palestinesi stessi si appellano per un loro stato. L’obiettivo dichiarato è quello di costringere il governo inglese a chiedere scusa per aver stabilito, 99 anni fa, con la famosa lettera nota come Dichiarazione Balfour, che in Palestina si sarebbe dovuto creare un focolare nazionale per il popolo ebraico. Sarà la ciliegina sulla meschina e lugubre torta che stanno cucinando da anni: il sionismo come razzismo, il sionismo come colonialismo e/o imperialismo, l’assenza di qualsiasi legame degli ebrei con la terra di Palestina.

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