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Batman vs Superman (e Wonder Woman), ovvero il trionfo dell’ebraismo

“Batman vs Superman – Dawn of Justice” è stato il fenomeno del week end della Pasqua cristiana: uscito in contemporanea in tutto il mondo, il film ha ottenuto un incasso totale pari a circa 420 milioni di dollari. Un record.
Si tratta in effetti di un evento: i due supereroi insieme per la prima volta, anche se almeno inizialmente uno contro l’altro. Il richiamo anche dell’azione e degli effetti speciali ha attirato molte persone al cinema.
Intorno alle figure di Batman e Superman ci sono curiosità che probabilmente non tutti conoscono.
Superman, innanzitutto, è un eroe dalle radici ebraiche. I suoi creatori, Jerry Siegel e Joe Shuster, erano figli di immigrati ebrei. Ebrei erano anche Max Ginsburg, Bob Kane e Jacob Kurtzberg, che come Siegel e Shuster hanno lavorato per la casa editrice di fumetti DC Comics.
Il rapporto tra Siegel, Shuster e la DC Comics non è mai stato troppo idilliaco, tra cause legali, licenziamenti e un tardivo riconoscimento. L’americano Jerry Siegel, pseudonimo di Jerome Siegel, e il canadese Joseph “Joe” Shuster hanno creato il personaggio di Superman nel 1934, vendendolo alla casa editrice nel 1938. Licenziati dalla Dc Comics nel 1948 in seguito a una causa, ai due autori è stata riconosciuta la paternità del personaggio di Superman soltanto nel 1978, dopo 30 anni di battaglie legali.
Shuster, di famiglia povera, figlio di immigrati ebrei (padre olandese e madre ucraina) da ragazzino lavorava per il giornale Toronto Star: da lì la scelta di far lavorare Clark Kent, l’alter ego di Superman, nella redazione di un quotidiano chiamato Daily Star.
Siegel, appassionato di fantascienza, oltre a Superman scriverà alcune storie per le riviste Disney italiane, tra cui Topolino. Morirà nel 1996, quattro anni dopo Shuster.

Ci sono alcuni dettagli di Superman che sottolineano l’influenza ebraica del personaggio e degli autori. Il nome terrestre di Superman è Clark Kent, ma quello kryptoniano (il pianeta immaginario di Krypton da cui giunge Superman) è Kal-El, che in ebraico può significare “Voce di Dio” o “Dio leggero” (in ebraico non ci sono vocali e spesso le traslitterazioni sono complicate). La parabola del personaggio, orfano abbandonato e destinato a salvare il popolo, ricorda quella di Mosè. Anche l’esplosione del pianeta Krypton evoca immagini della Kabbalah mistica e del concetto ebraico di “Tiqqun ‘olam”, “riparare il mondo”, recepito da Superman come riparazione del caos sociale nel pianeta Terra.
Il supereroe è un alieno in terra straniera e richiama spesso il concetto di discriminazione, caro agli autori: per una coincidenza temporale, Siegel e Shuster erano alla ricerca di un editore mentre Hitler iniziava la sua ascesa.
Inoltre, quando un nome termina in “man”, chi lo porta è generalmente ebreo oppure un supereroe. Nel caso di Superman, possiamo dirlo: entrambe le cose.
Sicuramente la pensava così il ministro della propaganda del Terzo Reich, Joseph Goebbels, che voleva boicottare Superman in tutti i modi, mentre si era mostrato più conciliante con Fritz Lang, regista di “M – il Mostro di Dusseldorf” e di “Metropolis”.
“Lei è il nostro modello”, ha detto un bel giorno Goebbels al regista Lang, ricevendo come risposta: “Non so se si rende conto di ciò che sta dicendo, mia madre è cattolica ma i suoi genitori sono ebrei. Io sono ebreo”. E Goebbels: “Ma caro Lang, non dica così: chi è ebreo e chi no lo decidiamo noi”.
Lang, un modello per Goebbels, ma un modello anche per da Bob Kane e Bill Finger, che da “Metropolis” hanno tratto ispirazione per creare Gotham City, l’ambientazione del loro supereroe Batman. L’uomo pipistrello è stato ideato proprio sull’onda di Superman, per ribadirne il successo. I creatori Robert Kahn e Milton Finger, veri nomi di Bob Kane e Bill Finger, erano due ragazzi ebrei del Bronx.

Nel film campione d’incassi, c’è anche un terzo supereroe, un “metaumano” come Superman: Wonder Woman, che non è un’aliena ma una semidea. Icona della DC Comics come gli altri due supereroi.
Wonder Woman è stata creata dalla mente e dalla penna dello psicologo femminista William Moulton Marston, che non risulta abbia origini ebraiche.
Ad interpretarla sul grande schermo, però, è nientemeno che Gal Gadot, miss Israele nel 2004. Famosa per aver interpretato il ruolo di Gisele Harabo in alcuni film della popolare saga cinematografica “Fast and Furious”, Gal Gadot ha prestato servizio militare, obbligatorio anche per le donne in Israele. La sua esperienza e la conoscenza delle armi l’hanno agevolata sia nel suo ruolo in “Fast and Furious” sia nell’interpretazione di parti che richiedono addestramento e preparazione fisica: è noto infatti che non abbia mai utilizzato stuntmen o controfigure, neppure per le scene più rischiose.
Non è un caso che appaia perfettamente a suo agio nei panni di Wonder Woman.
Batman, Superman e Wonder Woman: tra fumetti e film, le radici ebraiche sono evidenti.

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  1. Pingback: Gal Gadot, la Wonder Woman che viene da Israele

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