Interviste

Furore progressista: Intervista a Daniel Greenfield

Daniel Greenfield è Shillman Journalism Fellow presso il David Horowitz Freedom Center. Giornalista e scrittore, si occupa di sinistra radicale e terrorismo islamico. Su Frontpage.mag tiene la sua temibile rubrica “The Point”, attraverso la quale sferra colpi di maglio ai principali miti del progressismo.

È autore di una serie di saggi e pamphlet dedicati alla demolizione dei fondamenti ideologici del palestinismo: 10 Reasons to Abolish the UN, Students for Justice in Palestine: A Hate Group, Muslim Hate Groups on Campus, Barack Obama’s Unholy Alliance.

L’Informale lo ha intervistato.

Lei e gli altri autori del David Horowitz Freedom Center lottate contro il progressismo. Perché la sinistra è pericolosa per le società occidentali?

La sinistra è costruita sulla decostruzione progressiva e sulla rivoluzione radicale. Sul lato moderato scheggia, distrugge e poi trasforma ogni idea, principio e valore. Sul lato estremo, li attacca tutti in un momento rivoluzionario. Le società occidentali, come tutte le società, sono costruite su un patrimonio di tradizioni da cui si sviluppano e crescono. La sinistra cerca di distruggere tutti questi elementi del passato per ripartire da una nuova pagina bianca in cui solo le sue astrazioni ideologiche possono guidare la vita dell’uomo.

La sconfitta di Donald Trump è stata una perdita per i conservatori di tutto il mondo. Qual è la sua valutazione dell’amministrazione Trump? Pensa che si ricandiderà alle prossime elezioni presidenziali?

L’amministrazione Trump, come tutte le altre, ha avuto le sue vittorie e le sue sconfitte, ma ha dato speranza a molte persone che l’avevano persa perché erano troppo al di fuori del sistema politico. Il compito di coloro che lo hanno sostenuto è quello di trovare i mezzi per ricostruire la speranza che la gente comune possa portare il cambiamento e ripristinare il controllo sulle loro vite.

Come si relazionerà l’amministrazione Biden nei confronti di Israele?

L’amministrazione Biden, come l’amministrazione Obama, considera Israele, gli Stati Uniti e i paesi liberi che resistono al terrorismo islamico e alla tirannia come nemici che devono essere spezzati. La relazione può essere solo ostile perché Israele, per la sinistra, è un paese illegittimo che non dovrebbe esistere in quanto ostacola le ambizioni dei suoi alleati islamisti, sia dell’Iran che dei Fratelli Musulmani. La sinistra definisce il mondo attraverso la lente del colonialismo e del capitalismo. Israele, come gli Stati Uniti, è colpevole di entrambi. Solo distruggendo i paesi liberi le loro popolazioni possono espiare i peccati di cui si sono fatti carico.

Da tempo, l’antisionismo è espressione di una mentalità che si accompagna all’antiamericanismo. Per quale ragione la sinistra odia così tanto Israele e gli Stati Uniti?

Gli Stati Uniti e Israele sono entrambi paesi fondati da pionieri che cercavano di vivere i loro valori edificando una terra. Oggi questo è denunciato come colonialismo. La sinistra aspira a riportare la storia a un passato immaginato prima dell’alba della civiltà, quando l’uomo esisteva in uno stato ideale come un nobile selvaggio e non conosceva nulla della religione, della cultura o dell’industria. Essa abbraccia qualsiasi mezzo distruttivo a disposizione per questo progetto.

Per anni lei ha denunciato il modo in cui molti campus e università americane sono diventati luoghi di indottrinamento “liberal”, antisionista e antioccidentale. Cosa ha causato questa situazione?

I campus e le università sono luoghi dove gli uomini si confrontano con il mondo delle idee. E le idee possono essere veicoli irresistibili per elevarci, ma possono anche portarci in vicoli ciechi. L’eroismo delle idee è liberatorio, ma la tirannia delle idee permette agli uomini nelle torri d’avorio di comportarsi come re-filosofi che impongono le loro astrazioni alla società, e quando la società non le abbraccia, ricorrono alla manipolazione e persino alla violenza. La battaglia per una società può spesso essere vinta o persa in questo mondo delle idee. E purtroppo le università sono i luoghi dove abbiamo perso la guerra delle idee, non attraverso il dibattito, ma attraverso un falso vocabolario, premesse distorte e intimidazioni politiche.

David Horowitz ha parlato di Unholy Alliance per riferirsi all’alleanza tra la sinistra e i radicali islamici. Cosa rende simili il progressismo e l’Islam radicale?

David Horowitz ha sottolineato molto saggiamente una somiglianza tra gli islamisti e i progressisti. Entrambi cercano di distruggere il mondo imperfetto esistente in nome di quello perfetto delle loro visioni. Sono disposti a commettere ogni atto immorale per perseguire il loro mondo perfettamente morale. Questo fanatismo è una conseguenza della loro ideologia e distrugge tutto ciò che tocca.

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