Islam e Islamismo

I progressisti determinati a fermare Trump dal difendere l’America | di Robert Spencer

Gli ordini esecutivi del presidente Trump relativi al confine con il Messico e al divieto temporaneo sull’immigrazione proveniente da sette paesi che sono focolai del terrorismo jihadista hanno provocato nella sinistra una protesta che è andata aumentando in intensità, dimostrando ancora una volta che essa sarà soddisfatta solo con un suicidio nazionale, niente meno di quello.

Ciò che ha fatto così infuriare la sinistra è la semplice espressione dell’intenzione  di  volere proteggere e difendere gli Stati Uniti. L’ordine esecutivo di Trump è stato confezionato per “proteggere i cittadini americani da attacchi terroristici da parte di cittadini stranieri ammessi negli Stati Uniti”. Come ha osato! In esso è ulteriormente aggiunto: “Gli Stati Uniti devono essere particolarmente vigili durante il processo di emissione dei visti nell’assicurarsi che coloro i quali vengono ammessi non intendano danneggiare gli americani e non abbiano alcun legame con il terrorismo”

E’ razzismo! The Nation ha pubblicato un articolo intitolato, “Come combattere le politiche di immigrazione razziste di Trump”. Intolleranza! Il Detroit Free Press ha pubblicato un editoriale dal titolo, “Il provvedimento sugli immigrati e i rifugiati esibisce paura e intolleranza”. Islamofobia! Vox ci ha informato che “Trump dichiara che il suo provvedimento sui rifugiati ha come scopo quello di proteggere l’America. In realtà si tratta di islamofobia”.

Qui c’è il succo di quel razzismo, di quella intolleranza e di quella islamofobia, direttamente dall’ordine esecutivo:

“Gli Stati Uniti non possono e non dovrebbero, ammettere coloro i quali non sostengono la Costituzione, o coloro i quali privilegiano alla legge americana ideologie violente. In aggiunta, gli Stati Uniti non dovrebbero ammettere coloro i quali perpetrano atti di intolleranza e di odio (inclusi gli “omicidi d’onore” e altre forme di violenza contro le donne, o la persecuzione di coloro i quali praticano religioni diverse dalla propria) o coloro i quali opprimerebbero gli americani di qualsiasi razza, genere o orientamento sessuale”.

Dunque agire per prevenire persone che non hanno alcuna intenzione di obbedire alla legge americana e sono a favore di omicidi d’onore, altre violenze contro le donne e la persecuzione di non musulmani e di omosessuali è un tale oltraggio che i progressisti hanno dato il via a proteste a livello nazionale. Nel frattempo, in risposta a un’azione legale della American Civil Liberties Union (ACLU), sabato sera il giudice federale Ann Donnelly, ha emesso una ordinanza d’emergenza la quale proibisce ai funzionari americani dal deportare le persone fermate negli aeroporti. Secondo la CBS, “l’ordine proibisce agli agenti di confine di trasferire chiunque arrivi negli Stati Uniti dall’Iraq, dalla Siria, dall’Iran, dal Sudan, dalla Libia, dalla Somalia e dallo Yemen con un visto valido. Esso riguarda anche chiunque abbia una richiesta di rifugiato regolarmente approvata”.

Tuttavia l’ordinanza non include coloro i quali non hanno ancora fatto il viaggio. Il Dipartimento di Sicurezza Nazionale ha annunciato domenica mattina che “continuerà a fare rispettare tutti gli ordini esecutivi del presidente Trump in un modo che garantisca la sicurezza del popolo americano. Gli ordini esecutivi del presidente Trump restano in funzione, i viaggi proibiti resteranno proibiti e il governo degli Stati Uniti conserva il diritto di revocare i visti in qualsiasi momento se ciò è richiesto per la sicurezza nazionale o per quella pubblica. Gli ordini esecutivi del presidente Trump colpiscono una porzione minima dei viaggiatori internazionali e rappresentano un primo passo verso il ristabilimento del controllo sui confini americani e sulla sicurezza nazionale”.

Trump non ha fatto retromarcia nonostante la sinistra abbia ritenuto questo ordine esecutivo come il secondo avvento di Auschwitz e Dachau. Il capo gabinetto della Casa Bianca, Reince Priebus, sabato ha difeso l’ordine esecutivo su Face of the Nation: “Questo non è un decreto sui musulmani. Esso consente semplicemente di identificare sette paesi, e i motivi per i quali abbiamo scelto questi sette paesi è che questi sette paesi erano i sette paesi che sia il Congresso sia l’amministrazione Obama hanno reputato come quelli maggiormente identificabili con un pericoloso terrorismo che si manifesta al loro interno. Si possono indicare altri paesi che hanno gli stessi problemi, come il Pakistan e altri, forse dovremmo estenderlo, ma per ora, i passi immediati sono quelli di incrementare il controllo per le persone che viaggiano dentro e fuori questi paesi”.

Priebus ha aggiunto, “Questa è una promessa che il presidente Trump ha fatto ed è una promessa che manterrà. E non è intenzionato a derogare su questo argomento, dobbiamo fare del nostro meglio per essere vigili e proteggere gli americani“

Questo è il motivo per cui, dopo solo due settimane, il presidente Trump è il beneficiario da parte della sinistra di un odio persino peggiore di quello riservato a George W. Bush e a Ronald Reagan.

E hanno appena cominciato.

Articolo originale pubblicato su FrontpageMagazine

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