Mossad e IDF

Mossad, gli eroi d’Israele

In Israele non ci sarebbe spazio per un Commissario Montalbano, nell’immaginario collettivo “gli eroi sono gli agenti del Mossad”. Così, in un’intervista su La Stampa, il romanziere israeliano Dror A. Mishani. Il servizio di intelligence è infatti riconosciuto in tutto il paese come il grande difensore della nazione, senza il quale la sicurezza di Israele sarebbe un’utopia.
Del resto, insieme alla CIA e ai servizi segreti britannici, il Mossad israeliano è una delle agenzie d’intelligence più efficaci al mondo. Questo solo in parte in virtù di alcune ricostruzioni fantasiose d’operazioni di false flag attribuitegli, come le innumerevoli accuse di inside job, ma soprattutto per la quantità d’operazioni di successo riconosciute e per l’aura d’infallibilità guadagnata sul campo. Basta frequentare i notiziari cartacei e telematici per rendersi conto della presenza del Mossad. Notizia recente è stata l’infiltrazione di una spia ai massimi livelli del gruppo terroristico Hezbollah. Oppure l’operazione congiunta CIA–Mossad che ha eliminato Imad Mughniyah, capo delle operazioni internazionali di Hezbollah con un lungo curriculum d’attentati contro obiettivi israeliani e americani. Infine, è di pochi giorni fa la notizia della consegna ad americani ed inglesi delle trascrizioni delle comunicazioni interne ai terroristi del Sinai in merito alla caduta dell’aereo russo avvenuta il 31 ottobre, in cui sono morte 224 persone.
Il Mossad — nome completo, «Istituto per l’intelligence e servizi speciali» — è il servizio d’intelligence nonché agenzia segreta di spionaggio d’Israele che ha come obiettivo lo studio e la prevenzione d’attività che possano pregiudicare la sicurezza nazionale. Istituito nel 1949 come «Istituto centrale di coordinamento» dei servizi d’intelligence dell’esercito (Aman), della sicurezza interna dello Stato (Shin Bet) e del «dipartimento politico» del ministero degli esteri, nel 1951 il Mossad fu inserito nella struttura burocratica del primo ministro, cui risponde direttamente. Il Mossad non è un’agenzia militare. Ciò nonostante, poiché in Israele il servizio militare è un obbligo di legge, una larga componente dei suoi 1.200 dipendenti sono riservisti e quindi «militari» soggetti alla chiamata alle armi. Attualmente il Mossad lavora prevalentemente nel contrasto al terrorismo islamico e nella gestione d’operazioni finalizzate alla raccolta d’informazioni segrete su specifici dossier che rappresentano una minaccia alla sicurezza nazionale. Un esempio su tutti, le operazioni coperte israeliane con le quali è stato rallentato il processo d’arricchimento dell’uranio nelle centrali nucleari iraniane, compresa la spy story sull’avveniristico virus stuxnet con cui fu mandata fuori uso la centrale nucleare di Natanz.

Come pubblicato sul sito Internet dell’agenzia, le principali attività del Mossad sono: raccolta d’informazioni segrete al di là dei confini d’Israele; evitare lo sviluppo e la fornitura d’armi non convenzionali da parte di Paesi ostili, in particolare armi nucleari; prevenzione degli atti terroristici contro obiettivi israeliani all’estero; sviluppare e mantenere relazioni diplomatiche speciali e segrete con altri Stati; trasferire in Israele ebrei provenienti da aree a rischio, come accaduto recentemente con gli ebrei in fuga dalle aree occupate dalle milizie irregolari di Putin nell’Ucraina orientale; la produzione d’intelligence strategica, politica e operativa; la progettazione e realizzazione d’operazioni speciali al di là dei confini d’Israele.
Il Mossad ha una lunga storia d’operazioni audaci e di successo, anche se le informazioni sulle sue attività che raggiungono il pubblico sono solo una punta dell’iceberg. E questo è uno dei motivi per cui è considerato uno dei migliori servizi d’intelligence in tutto il mondo. Il modo migliore per raccontare il Mossad è elencarne le gesta. In più di mezzo secolo di vita, ha portato a termine alcune delle più incredibili operazioni d’intelligence nella storia dei servizi segreti.
Impossibile non iniziare con la «caccia ai nazisti». Su tutti spicca l’individuazione e cattura in Argentina di Adolf Eichmann, paramilitare e funzionario tedesco, considerato uno dei maggiori responsabili operativi della soluzione finale nella Germania nazista. Simile è stata l’operazione che ha portato all’eliminazione del criminale di guerra lettone Herberts Cukurs, soprannominato «il macellaio di Riga», autore di crimini contro l’umanità ai danni del popolo ebraico.
Al culmine dello scontro con l’Egitto di Nasser, tra il 1962 e il 1964 il Mossad si occupò di sabotare il programma missilistico egiziano attraverso modalità non convenzionali come attentati, agguati, sequestri e omicidi. Un programma che impiegava ex ingegneri e scienziati tedeschi attivi nei programmi militari hitleriani. Notevole è stato anche l’apporto dell’intelligence israeliana in occasione dei conflitti militari. Durante la guerra dei sei giorni del 1967, le informazioni raccolte consentirono di tener testa e rispondere a una alleanza composta da cinque Stati nemici.

L’operazione più famosa resta quella con cui l’intelligence israeliana eliminò quasi tutti i dodici responsabili del massacro di Monaco ai Giochi olimpici del 1972, in cui i terroristi palestinesi di Settembre Nero presero in ostaggio e uccisero undici atleti della squadra olimpica israeliana. L’operazione fu chiamata «Ira di Dio», iniziò nel 1973 e si concluse nel 1988; a parte un terrorista ucciso da un rivale e un altro morto per cause naturali, tutti gli altri furono identificati e freddati dagli operativi del Mossad.
Uno degli interventi più straordinari fu l’Operazione Entebbe nel 1976. Il Mossad fornì un’essenziale base d’intelligence per l’operazione di recupero di 103 ostaggi israeliani, imprigionati in un aeroporto ugandese dopo il dirottamento del volo Air France compiuto da terroristi d’estrema sinistra palestinesi e tedeschi. In un blitz di 30 minuti furono liberati quasi tutti gli ostaggi, con la perdita di un solo operativo israeliano.
Continuando con la lista dei più noti interventi, è impossibile non citare le operazioni d’intelligence mirate alla ricerca d’informazioni sul reattore nucleare iracheno d’Osiraq, poi distrutto da un raid israeliano nel 1981 nel corso dell’Operazione Babilonia. Un’altra nota operazione attribuita al Mossad, e risalente al 1986, è stata il sequestro a Roma, per poterlo poi processare in patria, di Mordechai Vanunu, ex tecnico nucleare israeliano colpevole d’aver venduto alla stampa inglese informazioni top secret sul programma nucleare israeliano.
Infine, due anni dopo, il Mossad ebbe un ruolo fondamentale nella preparazione dell’operazione che portò, a Tunisi, all’assassinio d’Abu Jihad, terrorista palestinese, tra i fondatori di Settembre Nero, responsabile di numerosi attentati contro la popolazione civile.

Nel 1991 abbiamo poi l’Operazione Salomone, un piano di trasferimento in Israele degli ebrei etiopi, il cui status era precario nel regime di Mengistu Haile Mariam. In 36 ore, 34 aeromobili israeliani fecero decollare 14.500 ebrei etiopi. Tale gigantesco esodo controllato seguì all’Operazione Mosè, con cui, tra il 21 novembre 1984 e il 5 gennaio 1985, 8.000 etiopi di religione ebraica furono trasportati con aerei El Al fino in Israele, e all’Operazione Giosuè. In tutto furono trasferiti circa 90.000 ebrei, l’85% della comunità presente.
La storia del Mossad non è solo una sequenza di successi: molto noti sono anche alcuni clamorosi fallimenti. Su tutti l’affare Lillehammer, operazione finita male del 1973 nella città norvegese di Lillehammer, dove l’obiettivo era eliminare il principale sospettato della strage di Monaco, ma a farne le spese fu un cameriere nordafricano rassomigliante al ricercato e totalmente estraneo ai fatti. Altro passo falso risale al 1998 e al tentativo di sorvegliare un appartamento di Berna occupato da terroristi islamici. In questo caso, come nel precedente, gli agenti furono identificati e arrestati dalle forze di sicurezza locali.
Come si evince dagli episodi riportati, fin dalla sua istituzione il Mossad è stato — ed è ancor oggi — uno degli attori fondamentali che hanno contribuito alla sopravvivenza e affermazione del giovane Stato d’Israele. Un compito tuttora di straordinaria importanza, dato che Israele continua a esser circondato da entità che puntano alla sua cancellazione dalle mappe geografiche.

Nonostante lo stato di guerra permanente, Israele continua a rappresentare l’unica isola di diritti, democrazia e opportunità economiche in un arcipelago mediorientale di barbarie, radicalismo e tirannie. Indro Montanelli scriveva alla fine degli anni cinquanta che Israele è la dimostrazione che “sono gli uomini e fare i paesi e non i paesi a fare gli uomini”. Ebbene, tra questi uomini spiccano su tutti gli agenti del Mossad.

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