Storia di Israele e dell’Ebraismo

11 aprile 1909: nasce Tel Aviv, la prima città ebraica moderna

L’11 aprile 1909 venne fondata Tel Aviv, la prima città ebraica moderna.
In quella zona c’erano insediamenti fin dal tempo della Bibbia: nei libri di Giosuè, Giona e i due libri delle Cronache si citano presenze nella città di Giaffa o Jaffa, come viene chiamata oggi. Nel Medioevo, la città portuale ha cambiato più volte governo e dominazioni, dagli arabi ai crociati ai mamelucchi, ma dal 1880 Jaffa è diventata una città portuale ottomana ben protetta.

Così fino al tardo XIX secolo, quando molti ebrei si stabilirono nella zona adiacente a Giaffa. Gli ebrei yemeniti furono tra i primi ad arrivare e subito dopo un gran numero di pionieri ebrei provenienti dall’Europa iniziò a coltivare le dune di sabbia. Con l’arrivo di altri sionisti alla fine del XIX secolo, nel 1906, un gruppo di residenti ebrei di Jaffa e dei vicini insediamenti agricoli fondò una società con l’intenzione di costruire una città ebraica moderna in Terra Santa. Tre anni più tardi furono in grado di acquistare il terreno e registrare gli atti con l’Impero Ottomano.

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atto notarile ottomano (chiamato ‘Kushan’), concesso nel 1909 ad una delle prime 66 famiglie fondatrici di Tel Aviv. Si trova alla Stanford University Library (Stanford, California)” width=”300″ height=”427″ /> Un atto notarile ottomano (chiamato ‘Kushan’), concesso nel 1909 ad una delle prime 66 famiglie fondatrici di Tel Aviv.
Si trova alla Stanford University Library (Stanford, California)

I pionieri sionisti si riunirono l’11 aprile 1909, su una delle spiagge spoglie del Mediterraneo, per la spartizione delle terre. Il nome di ogni membro venne scritto sulle conchiglie e, una ad una, le 66 famiglie ebree ricevettero la loro porzione di terra. Così iniziò la costruzione della “prima città ebraica”. Il nome originario era Ahuzat Bayit, che significa fattoria. Il 21 maggio 1910, però, dopo un lungo dibattito, una commissione comunale decise che la città si sarebbe chiamata Tel Aviv, citata anche da Ezechiele 03:15: “E giunsi da quelli ch’erano in cattività a Tel Aviv presso al fiume Kebar, e mi fermai dov’essi dimoravano; e dimorai quivi sette giorni, mesto e silenzioso, in mezzo a loro”.

La commissione ha rilevato che il nome era estremamente appropriato per esprimere l’idea di una rinascita ebraica e il compimento delle profezie bibliche su un ritorno a Sion. Con la parola “Tel” si intende un antico tumulo composto da resti di insediamenti precedenti e “Aviv” è la parola ebraica per primavera, simbolo di rinnovamento. La bandiera e lo stemma della città hanno espresso l’idea di rinnovamento, che è contenuta in un verso di Geremia 31:4. “Io ti riedificherò, e tu sarai riedificata, o vergine d’Israele!”.

Oggi Tel Aviv, dalle 66 famiglie originarie, conta una popolazione di quasi mezzo milione di persone ed è considerata uno dei primi 25 centri finanziari del mondo. Più di un milione di turisti ogni anno visitano la “città che non dorme mai” per sperimentare la cultura, la cucina e la vita notturna.

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