Israele e Medio Oriente

Panama Papers: c’è anche il figlio di Abu Mazen

Secondo i documenti trafugati dallo studio legale panamense Mossack Fonseca,  Tareq Abbas, figlio del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud, detiene azioni per un valore di quasi 1 milione di dollari in una società offshore che ha legami con l’Autorità palestinese.
I documenti trafugati, che fanno parte del massiccio scandalo giornalisticamente chiamato “Panama Papers”, dimostrano che una società denominata “Compagnia di Investimenti Arabo Palestinese” (APIC) è stata registrata nel settembre 1994 nelle Isole Vergini Britanniche. Da allora, il bilancio della società è cresciuto notevolmente e la società è rimasta attiva quasi in ogni ambito economico palestinese, compresi i prodotti alimentari e le attrezzature mediche, le relazioni pubbliche, i veicoli, i centri commerciali.

Il coinvolgimento dell’Autorità palestinese con la società si è sviluppato anche dopo il 1994, attraverso investimenti indiretti da parte del Fondo di Investimenti Palestinese (PIF), che detiene il 18% delle azioni di APIC e su cui l’ufficio del Presidente dell’Autorità palestinese ha il controllo quasi totale.

Secondo i documenti trapelati, Tareq Abbas, figlio del presidente dell’AP, è stato nominato nel consiglio di amministrazione di APIC nel 2011 e possiede azioni per un valore circa 982.000 dollari a partire dal giugno 2013.
Tareq Abbas al tempo stesso ricopre diversi incarichi all’interno di una serie di altre aziende tutte riconducibili ad APIC. E’ stato infatti nominato vice amministratore delegato della società di pubbliche relazioni Sky, leader nel mercato pubblicitario palestinese, quando è stata acquistata da APIC nel 1999.

Tareq è anche vice amministratore delegato della società arabo-palestinese Shopping Center Company, che possiede diversi centri commerciali in tutti i territori palestinesi, ed è membro del consiglio di amministrazione della Unipal General Trading Company, un distributore leader di prodotti nei territori. Entrambe le società sono incorporate in APIC.

L’avvocato Kareem Shehadeh, parlando a nome dei fratelli Abbas e di APIC, ha replicato al giornale israeliano Ha’aretz: “APIC è una società quotata in borsa, le cui azioni sono negoziate quotidianamente. E’ soggetta al controllo dalla famosa azienda di contabilità Deloitte e i dettagli completi e trasparenti appaiono nei rapporti annuali pubblicati sul sito web. Le operazioni di APIC sono sotto la supervisione del Ministero del Commercio dell’Autorità Palestinese”.

Un’altra fonte citata da Haaretz sostiene che “Tareq Abbas è un lavoratore dipendente in APIC, questo rapporto di lavoro risale a prima del tempo in cui suo padre è diventato presidente dell’Autorità Palestinese. Per quanto ne so, non ha alcun coinvolgimento con il fondo di investimento o l’Autorità palestinese “.
L’ufficio di Abu Mazen non ha invece risposto alle richieste di chiarimenti di Ha’aretz.

Panama Papers: Abu Mazen indagato?

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