Islam e Islamismo

Jihadista, già condannato nel 2013, uccide poliziotto a Parigi

Cinque giorni dopo l’assalto al quartiere Sarona di Tel Aviv e poche ore dopo l’orrenda strage in un club gay di Orlando, Usa, ecco un’altra notizia, destinata forse a passare in sordina perché meno clamorosa delle due precedenti: a Parigi un poliziotto e la sua compagna sono stati uccisi questa notte da un simpatizzante dell’Isis.
L’articolo più completo si trova sulla versione on line del quotidiano Repubblica, lo riportiamo interamente:

Il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, pone fine all’incertezza sulle motivazioni che hanno spinto l’assassino di un agente di polizia e della sua compagna, ieri a Magnanville, sobborgo di Parigi. “E’ stato uno spaventoso atto di terrorismo”, ha spiegato il ministro dopo una riunione di emergenza del governo. Ma adesso il ministro dovrà accertare le eventuali responsabilità degli apparati di sicurezza francesi, che pur in stato di massima allerta dagli attentati di Parigi del 13 novembre scorso e per la concomitanza degli Europei di calcio, non sono riusciti a impedire che un uomo con precedenti per terrorismo riuscisse a portare a compimento un piano omicida che l’agenzia Amaq, legata all’Is, ha attribuito a “un combattente dello Stato islamico”, come riporta Site, il centro di monitoraggio dei siti jihadisti. L’inchiesta è stata affidata all’antiterrorismo.

L’assassino di Jean-Baptiste Salvint, 42enne vice comandante della polizia giudiziaria a Les Mureaux, e della sua compagna Jessica, 36 anni, è stato identificato come Larossi Abballa, 25 anni, originario di Mantes-la-Jolie, una sessantina di chilometri a ovest di Parigi, già condannato nel 2013 per la sua appartenenza a una rete jihadista tra la Francia e il Pakistan, come hanno riferito oggi fonti concordanti. All’epoca Abballa, fermato con altre sette persone, fu condannato a tre anni di carcere, con sei mesi di sospensione, per “associazione a delinquere con fini di terrorismo”, ha spiegato una fonte vicina al dossier.

Come ha assicurato il presidente Hollande, “sarà fatta piena luce sulla natura di questo dramma abominevole” su un duplice omicidio che segue di due giorni il massacro di matrice jihadista a Orlando in Florida. “Un atto incontestabilmente terrorista” ribadisce Hollande dopo il vertice d’emergenza all’Eliseo, aggiungendo che “il livello di  minaccia è alto”, ma che vale “per tutti, non solo per la Francia. La lotta al terrorismo richiede un’azione internazionale determinata  e risoluta e lo scambio di informazioni”. Hollande, inoltre, mette in relazione “terrorismo e traffico esseri umani, di droga e di armi. Sono le stesse filiere che trovano finanziamenti riconducibili ai terroristi”.

Tutto è cominciato intorno alle 20.30. Abballa ha assassinato con nove coltellate Jean-Baptiste Salvint, 42 anni, vice comandante della polizia giudiziaria a Les Mureaux. Secondo alcuni testimoni, durante l’attacco ha urlato “Allah akbar” (“Allah è grande”). Poi si è asserragliato nella casa del poliziotto, dove si trovavano la compagna, segretaria amministrativa nel commissariato di Mantes-la-Jolie, e suo figlio di appena tre anni.

Le forze dell’ordine sono intervenute immediatamente: gli abitanti degli edifici adiacenti sono stati fatti allontanare, è stata interrotta l’erogazione di gas ed energia elettrica, tutte le strade sono state chiuse. È iniziata una trattativa, durante la quale Abballa ha detto di appartenere allo Stato islamico. Contemporaneamente è stato messo a punto un piano per l’assalto. Quando è stato chiaro che “il negoziato non poteva dare risultati, si è deciso di passare all’azione”, ha spiegato il portavoce del ministero dell’Interno, Pierre-Henry Brandet. Ci sono state anche delle esplosioni. Entrate nella casa, le forze dell’ordine hanno ucciso il terrorista e trovato il corpo della donna e il bambino sotto shock ma fortunatamente illeso.

In Francia è allarme non solo per le infiltrazioni terroristiche, ma anche per la scarsa affidabilità del sistema di sicurezza. In una Parigi già dilaniata dalle stragi del Charlie Hebdo, dell’Hyperkosher e del Bataclan, a colpire è un affiliato all’Isis con precedenti. Un assassino, per capirci, che non avrebbe dovuto essere a piede libero o perlomeno tenuto sotto stretta osservazione.
Abbiamo un problema, in Francia.
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