Secondo quanto riportato dalla testata egiziana Seventh Daily lo scorso martedì, non meno di 50 milizie armate sono in azione nella Striscia di Gaza, in possesso di quasi un milione di armi di vario tipo.
Secondo il resoconto del quotidiano, il principale di questi gruppi armati è il braccio armato di Hamas, la brigata Azz a-Din, forte di 18.000–24.000 soldati.
La milizia è di fatto suddivisa in numerose unità: la fanteria, una unità corazzata addestrata per l’attacco ai carri armati israeliani, una unità ingegnerizzata responsabile dei collegamenti sotterranei tra tunnel e rifugi antiaerei che fa affidamento su mitragliatrici e missili di provenienza sovietica, una unità di artiglieria incaricata dell’assemblaggio dei razzi e due unità speciali addestrate per l’infiltrazione in Israele e per il rapimento di ostaggi.
Il quotidiano riporta che la brigata Azz a-Din al-Qassam dà l’esempio agli altri gruppi. Inoltre, Gaza è la base delle brigate islamiche jihadiste Al-Quds, composte da circa 8.000–14.000 membri e braccio armato del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina e del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, che vantano ciascuna almeno 3.000 uomini. Anche i militanti appartenenti alle brigate di Fatah, Al-Aqsa, ed i gruppi ad esse affiliati contano migliaia di adepti.
Circa 10.000 combattenti salafiti sono suddivisi in diverse organizzazioni: L’esercito dell’Islam, l’esercito dei Mujahedeen, il Consoglio dei Mujahedeen, le Brigate Saladine, Unità Saladine, Comitati di Resistenza Popolare, Brigate di Al Ansar e Brigate di Omar Hadid. Al Sabireen, affiliato iraniano, conta poco meno di mille uomini insieme ad altre cellule attive minori.
