Israele e Medio Oriente

La testimonianza di una ragazza israeliana: “Non comprate tutto ciò che i media vi vendono”

Un bambino palestinese di 13 anni ha accoltellato un tredicenne (israeliano) – e voi, amici miei, all’estero leggete che i bambini palestinesi in Israele vengono giustiziati. Compatisco i bambini palestinesi e gli adolescenti che vengono utilizzati da estremisti religiosi e da leader odiosi. Li compatisco veramente. Alcuni di loro sono poveri o hanno abbandonato la scuola, così come i nostri – proprio come gli adolescenti problematici di ogni paese. Compatisco il mio paese e compatisco i palestinesi che hanno dei cattivi leader. Li compatisco perché hanno dei leader che alimentano il fuoco (dell’odio, N.d.T.) e si curano solo delle loro poltrone invece di agire in modo responsabile e prendersi cura del loro popolo. Eppure non mi aspetto che il mio popolo e la polizia del mio paese agisca in modo diverso, quando questi ragazzi e bambini palestinesi problematici attaccano a coltellate o sparando a persone innocenti che non gli hanno fatto nulla. I poliziotti e le poliziotte ultimamente qui dormono poco. Sento le sirene provenienti da fuori dalla mia finestra tutto il giorno. Sento la sirena, della polizia o di un’ambulanza, e poi corro a vedere i notiziari per sapere quello che è successo. Ho paura di lasciare la mia casa. Se cercate compassione, non cercatela da terrorizzati e pietrificati israeliani che cercano di difenderci impedendo che veniamo ammazzati nelle nostre città. Cercate e chiedete compassione ai dirigenti e ai genitori di questi adolescenti-assassini. Oggi sono arrivati nella mia città natale Ra’anana , vicino a Tel Aviv. Ra’anana non è mai stato un villaggio palestinese. Nessun arabo è stato deportato da Ra’anana prima della fondazione di Israele. Si tratta di un posto così insignificante che neanche la maggior parte degli ebrei israeliani lo visitano. I terroristi non avevano alcun motivo o diritto di attaccarlo. Eppure lo hanno fatto.
Per favore, non comprate tutto ciò che i media stanno cercando di vendervi.

Traduzione di Diego Ibrahim Manca

Post su facebook di Naama Sofia Cohen, ragazza di Ra’anana (13 ottobre 2015)

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