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Securdan Sicurezza Donna: così l’autodifesa cambia (in meglio) le donne

Tra le scuole italiane in cui si può apprendere il Krav Maga, il sistema di combattimento ravvicinato e autodifesa di origine israeliana, c’è a Roma la Securdan Krav Maga Academy. Si trova in via Cesare Arzelà 8.
Nell’Accademia si svolge anche un programma riservato alle sole donne, “Securdan Sicurezza Donna”.
Abbiamo voluto saperne di più, intervistando uno degli istruttori, Daniele Rossi, quasi due anni dopo l’intervista a Gili Ganani, la ragazza israeliana esperta di Krav Maga diventata un mito della rete grazie ad un video dimostrativo. 

Daniele Rossi, parliamo di “Securdan Sicurezza donna”, quindi corsi di autodifesa rivolti solo alle donne. Perché? E quali sono le differenze rispetto agli uomini?
Il corso Sicurezza Donna nasce a seguito di una richiesta sempre maggiore, da parte di un’utenza femminile, di strumenti validi per poter fronteggiare la crescente tendenza alla violenza sulle donne in ambiti vari, primi tra tutti l’ambiente domestico.
La differenza con gli altri corsi è proprio la specificità delle violenze e l’aspetto psico-fisico delle destinatarie.




Ovviamente una donna deve sapersi difendere da un’aggressione anche se non particolarmente atletica. Pure se anziana o ragazzina o non in forma. Come può fare?
Come ho accennato nella precedente risposta, nel progetto Sicurezza Donna sono valutati gli aspetti fisici e psicologici dell’allieva.
Spesso le donne si sentono inferiori fisicamente e in termini di aggressività rispetto ad un uomo, nel percorso formativo gli viene insegnato e dimostrato che sono in grado di attuare una strategia difensiva ed evasiva estremamente efficace e che possono essere molto efficaci nella risposta.

Appurato che la forza fisica non è tutto, quanto conta la componente psicologica nella difesa personale? E’ l’aspetto più importante o c’è altro?
La componente psicologica è fondamentale. Non dimentichiamoci che braccia e gambe sono appendici comandate dal cervello, se non funziona quello non funziona nulla. Nelle nostre lezioni vengono inserite nozioni di “psicodinamica del confronto violento”, “comunicazione verbale e non”, “fisiologia”.
Inoltre le tecniche vengono provate in condizione crescente di stress (inoculazione di stress progressivo) al fine di ricreare scenari quanto più realistici, senza perdere di vista la sicurezza delle allieve.

Da istruttore, nota dei cambiamenti importanti e positivi anche a livello caratteriale nelle donne che conoscono le tecniche di autodifesa e hanno consapevolezza di questo?
Il primo cambiamento è la consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie capacità che si traduce immediatamente in maggiore autostima.

In Israele le donne fanno servizio militare per due anni. Parità di diritti, parità di doveri, ma anche parità assoluta tra generi, persino nell’autodifesa. E’ un modello esportabile in Europa?
In realtà ora in molti paese d’Europa le donne possono prestare servizio militare, Israele in questo è stato un precursore dei diritti delle donne, ma questo dagli albori.
Ancora oggi a livello di diritti e legislazione a tutela delle donne è un paese avanzato.




Senza ovviamente voler fare apologia di reato, ritiene che per sapersi difendere sia importante pure saper maneggiare armi? Pistole, spray al peperoncino…
Ritengo le armi una grande responsabilità, non credo possano essere una risposta efficace.
Potrebbero diventare un pericolo anche per il possessore.

A livello cinematografico, da qualche anno sembra prevalere un nuovo modello di donna: tosta, indipendente, agguerrita, atletica ed anche in grado di cavarsela egregiamente in eventuali aggressioni. Tra gli esempi più recenti, Gal Gadot e Charlize Theron in “Bionda atomica”. Questi modelli possono essere considerati esempi da seguire oppure rischiano di essere diseducativi e generare illusioni?
Credo che siano lontane dalla media delle donne normali e non credo che possano risultare un modello convincente, sinceramente dubito che una mamma che porta i figli a scuola, lavora in ufficio per 8 ore e bada alla casa le possa trovarle modelli da seguire.

Ultima domanda, la più scontata: perché una donna dovrebbe iscriversi alla vostra Accademia seguendo i vostri corsi?
Per conoscere meglio se stesse, ricercando e scoprendo forze che non avrebbero mai immaginato di avere, tramutando queste forze in autostima e migliorando anche il rapporto con gli altri.

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