Islam e Islamismo

La seconda strage di Fiumicino

Le bombe a mano e poi le raffiche di mitra. E i morti. Tredici. Il 27 dicembre 1985, quattro terroristi palestinesi sceglievano ancora una volta l’aeroporto di Fiumicino, come nel 1973, per compiere i loro propositi omicidi. Tredici vittime che avevano l’unica colpa di essere in fila presso gli sportelli della compagnia israeliana El Al e di quella americana TWA. I servizi segreti italiani erano stati avvertiti della possibilità di un attentato di matrice islamista, tant’è che nei presso dello sportello della compagnia El Al erano appostati tiratori scelti. Sono stati loro i primi ad aprire il fuoco contro i terroristi palestinesi, uccidendone tre. Il quarto è stato arrestato e sottratto al linciaggio della folla.




Nonostante gli avvertimenti, qualcosa non ha funzionato nella macchina delle prevenzione. L’Italia ha così dovuto pagare ancora una volta il proprio tributo di sangue alla causa dell’odio palestinese, dopo la strage di Fiumicino del 1973 e l’attentato alla sinagoga di Roma costato la vita al piccolo Stefano Gaj Taché nel 1982. Così i terroristi palestinesi hanno ringraziato l’Italia per il Lodo Moro e i patti di non belligeranza con la Palestina.

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