Islam e Islamismo

Abu Mazen e quelle parole non dette

“La pace è il nostro obiettivo strategico e per ottenerla bisogna mettere fine all’occupazione israeliana secondo la soluzione dei due Stati in modo che israeliani e palestinesi vivano in pace e prosperità uno a fianco all’altro”.
Le parole del Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, pronunciate durante la conferenza stampa congiunta col Capo dello Stato italiano Sergio Mattarella, tradiscono come al solito la visione manichea di chi vorrebbe la moglie ubriaca e la botte piena.
La propaganda filopalestinese e soprattutto antisionista continua da anni a parlare di “occupazione” tout court, ignorando che nel 2005 Israele ha posto fine al controllo della Striscia di Gaza, salvo mantenere un presidio dei confini e dello spazio aereo per motivi di sicurezza.
Motivi fondati, visto che nel 2006 il gruppo terroristico Hamas ha vinto le elezioni legislative palestinesi e l’organizzazione politica e paramilitare rivale, Al-Fatah di Abu Mazen, si è resa addirittura protagonista di un sanguinoso colpo di Stato l’anno successivo.
Vogliamo parlare dei razzi che ogni giorno minacciano e uccidono cittadini, donne e bambini, in Israele, anche se a fare notizia pare siano soltanto le vittime palestinesi?
Va anche detto che Israele non ha inviato soldati a Gaza finché Hamas non ha tentato ripetutamente di far entrare terroristi all’interno del territorio israeliano, attraverso i famigerati tunnel, con lo scopo di uccidere civili inermi.
Insomma, Abu Mazen avrebbe, forse, dovuto pronunciare questa frase: “La pace è il nostro obiettivo strategico e per ottenerla bisogna mettere fine al terrorismo e collaborare concretamente con Israele per arrivare alla soluzione dei due Stati in modo che israeliani e palestinesi vivano in pace e prosperità uno a fianco all’altro”.
Viene in mente il famoso film di Luis Mandoki, “Le parole che non ti ho detto”.
L’impressione è che finché l’attuale classe dirigente palestinese sarà espressione di Hamas e al Fatah, o comunque connivente con il terrorismo e l’odio antisionista, queste parole non le ascolteremo mai.

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