Israele e Medio Oriente

Che cos’è veramente il sionismo

Solitamente incapsulato nei perimetri di un’idea negativa e respingente, il termine “sionismo” indica in realtà un movimento di rinascita ebraica nato con l’obiettivo, unico ed esclusivo, di giungere alla formazione di uno Stato, libero e sovrano, per i discendenti di Abramo nella terra “ancestrale”. Sorto alla fine del secolo XIXesimo, deve il suo nome allo scrittore Nathan Birnbaum , che inquadrò la finalità del movimento nel ritorno degli Ebrei a Sion (uno dei nomi biblici di Gerusalemme) mediante “la creazione di un partito sionista al di sopra dei partiti politici esistenti”.
Esso potrà venire tassonomicamente suddiviso in : politico, spirituale, laico, socialista, sintetico
Sionismo “politico”: nato ad opera dello scrittore viennese T.Herzl e preconizzato nel suo ”Lo Stato ebraico. Una soluzione nuova ad un problema antico”, sosteneva l’idea di “creare una dimora legalmente garantita per il popolo ebraico in Palestina.
E’ con Herzl che il sionismo assumerà un’identità chiara, definita e definibile, facendo il suo ingresso nel dibattito politico.
-Sionismo “spirituale”: Contro le tesi di Herzl si sollevarono quelle di Ha’am Ahad , il quale indicava anche la necessità di una rinascita di tipo morale e laica dell’ebraismo, come precondizione a quella politica.
-Sionismo “laico”: in opposizione al sionismo “spirituale”, quello “laico” auspicava una rottura con il passato religioso del popolo ebraico e la creazione di un popolo “nuovo”, in Palestina. Vide tra i suoi maggiori esponenti in M.J. Berdicevskij e J.C.Brenner.
-Sionismo “socialista”: Condizionava la rinascita della nazione ebraica alla “purificazione” della società secondo i criteri del socialismo e attraverso il lavoro manuale. Suo vessillifero, A.D.Gordon.
-Sionismo “sintetico”: sorto dalle intuizioni di C.Weizmann , futuro presidente di Israele (il primo), fu la corrente che si affermò sulle altre, portando alla realizzazione dello stato ebraico. Il sionismo “sintetico” si prefiggeva l’obiettivo della rinascita del popolo di Israele mediante un pragmatismo duttile ed essenziale.
Si potrà quindi rilevare come nessuna delle opzioni dell’ideologia sionista incarni od abbia incarnato un disegno imperialista, liberticida o islamofobo, mostrando, al contrario, un ricco e variegato ventaglio di proposte, idee ed ipotesi, spesso laiche, liberali ed inclusive.
L’antisemitismo di una volta diceva “ebrei, siete stranieri, andatevene dalle nostre terre e tornate in Palestina o in Terra di Israele” era ideologicamente favorevole al Sionismo. L’antisionismo è in realtà frutto della convinzione di sinistra che il Sionismo fosse una forma di colonialismo classico. Nonostante il Sionismo avesse inizialmente dei tratti coloniali, era essenzialmente diverso dal colonialismo, perché non c’era uno Stato come la Gran Bretagna, la Francia o il Belgio che inviasse l’esercito a occupare e sfruttare le terre dei Paesi sottosviluppati.
Dopo la seconda guerra mondiale non è stato più possibile utilizzare i classici motivi antisemiti, come “ebrei stranieri e sfruttatori”, e pertanto l’antisemitismo classico spesso si traveste da antisionismo. E siccome spesso si identifica erroneamente il Sionismo come una politica aggressiva verso i palestinesi e come un violento nazionalismo, è facile usare il termine antisionismo per nascondere un vero antisemitismo.

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